Community Smart Building

Una piattaforma di confronto di alto livello, nata per promuovere la diffusione del paradigma dell’“Edificio Intelligente” e favorire il dialogo e le relazioni tra gli attori della filiera e il sistema istituzionale.

La Community ha l’ambizione di promuovere la produzione di conoscenza sui temi più rilevanti in tema di trasformazione smart degli edifici italiani all’interno di una visione strategica integrata e di un modello operativo condiviso, favorendo lo sviluppo di contenuti e proposte per promuovere l’evoluzione del parco immobiliare italiano come opportunità di crescita e di modernizzazione del Paese.

La filiera dell’Edificio Intelligente ha un peso economico e sociale per il Paese largamente più alto di quanto non venga percepito e costituisce un asset fondamentale per la competitività dell’Italia, con 130 miliardi di euro di fatturato generato, 40 miliardi di euro di Valore Aggiunto e oltre 620 mila occupati.

L’obsolescenza del patrimonio immobiliare italiano rende urgente la conversione al paradigma di Edificio Intelligente: il 72% del patrimonio edilizio ha più di 40 anni ed è attualmente responsabile del 45% dei consumi energetici e del 18% delle emissioni di CO2.

La Direttiva UE “Case Green” segna un passo avanti importante per la transizione efficiente e sostenibile del parco immobiliare, definendo una serie di misure volte ad aiutare i Paesi europei a migliorare strutturalmente il patrimonio edilizio, favorendo gli interventi di riqualificazione energetica, con un’attenzione particolare agli edifici appartenenti alle classi energetiche inferiori. La nuova Direttiva prevede infatti che ciascun Stato Membro presenti un “Piano nazionale per la riqualificazione energetica degli edifici”, con l’obiettivo prioritario di ridurre del 16% i consumi energetici primari del parco immobiliare entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035.

La 2^ edizione della Community Smart Building, lanciata nel luglio 2023, si è conclusa a Roma il 7 maggio 2024, con un Forum di presentazione dei risultati del Rapporto Strategico 2024. Un momento dedicato al confronto, per discutere con i Vertici della business community, i key opinion leader e i rappresentanti delle Istituzioni italiane ed europee le proposte di azione per supportare la trasformazione smart del parco immobiliare italiano, a sostegno della crescita e modernizzazione del Paese.

Si è parlato della Direttiva Case Green, portando anche la prospettiva delle Istituzioni europee e italiane, e di approcci per valorizzare la filiera degli edifici intelligenti, abilitare il dispiegamento dei benefici economici, ambientali e sociali e costruire le competenze del futuro. L'evento ha incluso degli approfondimenti tematici sul ruolo degli edifici intelligenti come hub di servizi di sicurezza e wellbeing, la rigenerazione dei territori in logica smart e la collaborazione pubblico-privato.



Lo stato degli immobili In Italia

72%

ABITAZIONI CON PIÙ
DI 40 ANNI

47,1

MLD DI EURO/ANNO IN CONSUMI
TERMICI ED ELETTRICI

2

MLN DI CASE ABBANDONATE

0,85%

IMMOBILI RISTRUTTURATI/ANNO
(VS 1% MEDIA UE)



Perché oggi è fondamentale parlare di Smart Building?

Ristrutturazioni in ottica ambientale e di efficienza energetica

L’Italia è lontana dagli obiettivi fissati a livello UE per il 2030 per emissioni di GHG (gas a effetto serra), penetrazione di rinnovabili ed efficienza energetica, anche a causa dell’elevata obsolescenza e del basso tasso di rinnovamento degli immobili.

Più lavoratori in smart working

La pandemia COVID-19 ha diffuso il paradigma della Società 5.0, che ridà centralità alla casa, con la conseguente necessità di ripensarne gli spazi/funzioni per garantire il benessere della persona e accompagnare le nuove esigenze.

Investimenti a sostegno del Made in Italy

L’Italia ha competenze di alto livello nella filiera industriale e di servizio dell’abitare. Il PNRR e gli incentivi statali (es. Super Ecobonus, Super Sismabonus, Bonus Casa) aprono spazi di opportunità per un ulteriore sviluppo.

Per ogni €100 investiti nel settore delle costruzioni se ne generano 58 nella filiera allargata, considerando impatto diretto, indiretto e indotto.

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